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Navigo in atmosfere russe, lavoro ogni giorno ai quaderni russi e siberiani. Dopo aver incontrato Galina Ackerman, amica e traduttrice francese di Anna Politkovskaja la struttura del libro è cambiata. Anna, non mi è mai apparsa tanto umana come ora. Cercare di raccontare l'essere umano, in vece che l'eroe, questo mi pare importante. La bussola di un libro si precisa, con il tempo che passa. Si capisce bene come guardare alle cose. Cosa si pensa delle cose stesse. Disegnare, in certi casi, può essere un gesto pulito, politico addirittura. Le testimonianze dei sopravvissuti alle torture cecene, sono abbacinanti, tagliano il respiro. E' la cosa più difficile che mi sia capitato di affrontare e disegnare, in assoluto.