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PLAYLIST - Giugno 2013
Sono le cose che accompagano i miei viaggi, le mie giornate. Nelle pause tra un appunto e uno scarabocchio. Quando il silenzio del mio chiacchiericcio interiore cede il passo a quello che altri volevano dire. Allora, lentamente, si accoglie qualcuno e si viaggia per altri mondi e, se si è bravi e se si è saputo scegliere, ci capita perfino di crescere.
The residents, 1979. Eskimo. Vinile bianco: un finto documentario musicale sugli eschimesi. Un capolavoro.
Battiato. Apriti Sesamo. Battiato ai fasti di un tempo celebra leggerezza e il trascorrere del tempo.
Penso a Kiarostami, al suo fare semplice, nudo. Oltre le regole. Imparare.
Paul Schrader. Il trascendente nel cinema. Lo sceneggiatore e regista  studia Dreyer, Ozu e Bresson per seguirli nelle piste dell'invisibile.
Saba. Biyo. Un'immersione in quella che un tempo si chiamava world music. Sinuosa, avvolgente. Ottimamente arrangiata, la grande interprete italo-somala canta l'acqua, elemento di vita.
Sfogliare le riviste SIMPLICISSIMUS, di un secolo fa, e sentire i brividi per la potenza visionaria di quei grandi disegnatori.
Gli Yello riemergono prepotenti, ironici, assemblatori dell'impossibile: disco, futurismo, musica messicana, dada. SOLID PLEASURE (anno di grazia 1980).
Immagino un film con disegni e filmati, che racconti storie esplichi e profonde sfruttando il potere immaginifico del disegno e del suono.
Riprendere i volumi di Peter Handke, Infelicità senza desideri, la donna mancina, prima del calcio di rigore. da rileggere. E rileggere.
Un'intervista con Thomas Bernhard, in appendice a un suo libro di teatro, piena di cose intelligenti. Mi torna alla memoria e la cerco nelle mie librerie.