Eels, end times, l'ultimo bellissimo viaggio intimo e struggente.
Sandy Muller, falsa rosa, mix elegante e pulito di Brasile e Italia, ne sentiremo parlare, credo.
Lucio Dalla con Roberto Roversi, tutti e tre i dischi degli anni settanta.
Books, hors série. Bande dessinée, un autre regard sur le monde. Rivista letteraria dedicata in un fuori serie alla graphic novel.
Orlando Figes, la danza di Natasha. Cinsigliato da Elettra Stramboulis il libro che attraversa la storis della cultura russa, con scandali recenti che hanno coinvolto l'autore, ma che ritengo non abbiano nulla a che fare con la complessità di un'opera.
Grigorij M. Pas'ko, Come sopravvivere alle prigioni in Russia. Libello agghiacciante, istruzioni per l'uso.
John Fante, Romanzi e racconti. Tutto fante raccolto in un meridiano. Libro da trasporto, Fa compagnia e riscalda. Ottimo per le serate uggiose.
Gad Eitan Lerner, Scintille. Divertente perché prova che il lamento di Portnoy e A serious man non sono opere di fantasia.
Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione. Toni Pagoda è un personaggio che per certi versi avrei potuto scrivere io. Sgangherato, esilarante, da leggere in totale relax.
Daniel Monzón, Cella 211. Si esce con una tensione addosso, e l'impressione di aver sfiorato qualcosa di feroce e familiare.
Jacques Audiard, Il profeta. Un prophet, si chiamava così, in francese, e quell'articolo indeterminativo era molto più ambiguo. Film certo e dal passo potente. Altro affresco carcerario. Da rivedere senz'altro.
Michael Haneke, Il Nastro bianco. Questo non è un film, è una perla della cultura contemporanea. Pura meraviglia, Sceneggiatura tagliata, fotografia da premio nobel, personaggi memorabili. Da vedere, studiare, sognare alla notte.
