Da tempo si parlava di fare una mostra ad Agrigento, c'era questa vocina che mi chiamava, al telefono, era la voce di Antonio Barone che ancora non conoscevo, che mi chiedeva: allora vieni? E io dicevo, aspettiamo, devo finire un libro. Poi Antonio a distanza di mesi mi richiamava. insomma sono passati degli anni. E poi eccomi ad Agrigento.
Antonio e gli amici di Agrigento avevano organizzato una mostra in una chiesa sconsacrata. Uno spazio bello, immacolato.
L'allestimento era stato fatto con una grande pulizia. Si esponeva anche una storia tuttora inedita in Europa, ambientata in Sicilia. Guardavo l'effetto che faceva ai siciliani.
Per pubblicizzare la mostra l'immagine della copertina di 5 aveva ricoperto i muri della città, era quasi un assedio.
Girare in macchina per Agrigento era divertente, il mio disegno dappertutto.
Antonio, Antonietta e Simone nel giardino meraviglioso della Colimpetra. Sono loro che hanno organizzato e montato la mia mostra.Vedere i paesaggi del sud, incontrare la gente, costruire le mostre, prendere appunti per le cose da raccontare, questo è un bel vivere. Durante questo viaggio tuttavia sono rimasto prigioniero dell'isola; quando stavo per prendere l'aereo l'Etna ha cominciato la sua attività eruttiva. Una nuvola grandissima ha ricoperto la città, la cenere impediva il decollo degli aerei, sono dovuto ritornare indietro, da Catania ad Agrigento.In albergo a disegnare.